Il grano la vera ricchezza di un popolo
Ed è in giorni come questi che, ti ritrovi a riflettere, magari leggendo una frase ritrovata che recita “Ai popoli di ogni razza, di ogni ceto, di ogni ricchezza sento di dire con tutta franchezza che la ricchezza, vi sembrerà strano, è di quel popolo che avrà più grano, poiché i bambini quando hanno fame non chiedono l’oro ma chiedono il pane” (Francesco Baselli).
Ed allora pensi, da quello che leggi e vedi, come molte
persone, inconsciamente, hanno ripreso a comprendere il valore del grano, infatti
in molti pubblicano sui vari social foto di pizze, pane fatto in casa e in
molte famiglie è chiaramente aumentato il consumo di pasta, a riprova di una
riscoperta del valore di questo alimento.
Pur rendendomi conto dello stato di emergenza, spero che
tutto questo aiuti a rivalutare un prodotto ritenuto “povero” come il grano, il
quale però in momenti di necessità come questo, ha un valore maggiore dell’oro poiché
come dice il brano “la ricchezza…………. è di quel popolo che avrà più grano……”
Il termine povero riferito al grano, però non deve trarre in
inganno, la mia è una provocazione poiché penso al valore di un pacco di pasta
e considero che alla fine costa meno di un caffè al bar, eppure troppa gente,
se gli viene proposta una pasta a un euro non l’acquista ritenendola troppo
cara.
Da agronomo, non posso poi non pensare che questo, per il
grano, oro di Capitanata non è uno degli anni migliori, un inverno arido ci ha
portato a rischiare una forte riduzione delle produzioni, problema che solo in
parte si è risolto con le piogge di questi giorni.
L’Italia seconda nazione nella produzione di grano duro con i
suoi 4 milioni di tonnellate, è in grado di trasformare annualmente oltre 6
milioni sia per uso interno che per l’esportazione e tra un po' si riproporrà
l’annoso quesito se sia giusto o meno acquistare grano estero.
Credo che alla luce di ciò che sta accadendo i tanti
nazionalismi (a volte esagerati), verranno messi a tacere dalla necessità
dell’industria di trasformazione perché come dice il brano “quando i
bambini hanno fame non chiedono oro ma chiedono il pane”
Da quanto esposto vorrei fare ora delle riflessioni che
voglio condividere con voi:
- La
superficie a frumento duro quest’anno è in forte aumento al Sud (+2.3%) e in
diminuzione al Nord (-13% circa) e nel Centro Italia (-2.8%) (Dati ISTAT). Tutto
questo non aiuta se consideriamo che in molte aree del meridione i grani sono
in forte sofferenza, il che presuppone la necessità, di fronte al perdurare
dell’emergenza di acquistare grano estero e spero che nessuno obbietti su tale
necessità. Anche perché a causa di tutto quello che sta accadendo, risulta
difficile raggiungere i 4 milioni di tonnellate e quindi bisognerà importare
una maggior quota di grano estero.
- La
pandemia ha aumentato il consumo dei derivati del grano, ciò rende ancor più
vero il brano che spiega come la vera ricchezza di un popolo è nel grano e non
nell'oro.
Perciò forse a causa di tutto quello che stiamo vivendo e
delle riflessioni fatte, oltre a tanti aspetti della nostra vita che
cambieranno, forse impareremo ad apprezzare meglio anche le nostre risorse,
forse vedremo meno esperti da tastiera straparlare della nocività del frumento
e dei suoi derivati ed inoltre a causa dell’aumento della richiesta di pasta e
pane ed una impossibilità oggettiva ad incrementarne le produzioni, metteremo a
tacere tutti coloro che accusano i pastifici di un abuso nell'uso di grano
estero.
In ogni caso, ciò che mi preme sottolineare più di ogni altra
cosa, anche alla luce del brano che accompagna questo articolo, è la speranza
che tutti abbiano preso coscienza del vero valore di un prodotto ritenuto “povero”,
come è considerato il grano, ma che in simili momenti assume un valore maggiore
di qualunque metallo prezioso.
Un ultimo pensiero però va anche a tante altre filiere
agricole che a causa della pandemia sono in forte crisi e mi auguro che quando
tutto questo sarà finalmente finito, la politica riprenda a considerare il vero
valore dell’agricoltura italiana, settore trainante della nostra economia.
un doveroso ringraziamento a tutti quelli che hanno letto questo che voleva essere solo una riflessione
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